
Prima tappa,
Spalato, in croato Split. Da Pescara sono 115 miglia nautiche, da Ancona 115. Spalato si trova nel cuore della Dalmazia. Il molo di Sveti Petar o il porticciolo di Mletcki pristan offrono già una prima visuale incantevole della città. Il gioiello assoluto è il
Palazzo di Diocleziano, fatto costruire fra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo dall’Imperatore Romano. E in tutta Spalato riaffiorano resti e segni della
dominazione romana. Da segnalare per i visitatori anche il Museo Archeologico e le Cattedrali di San Doimo e quella che porta il nome della città. Vale la pena fare una capatina nella vicina
Trogir, cittadina circondata da mura e considerata da tempo
patrimonio dell’Unesco, proprio come la stessa Split.

Da Spalato ci si sposta a
Rogoznica, per gli italiani Rogosnizza. Si trova al centro della Dalmazia e può contare sul porto di
Marina Frapa, da molti considerato fra gli
approdi più sicuri dell’intero Adriatico. Si tratta di un porto rinomato allo stesso modo anche per bellezza e affidabilità. Molto apprezzati sono il lago salato “Zmajevo Oko”, la chiesa parrocchiale all’interno della parte antica della città e la cappella della Vergine Maria.

Risalendo verso nord si arriva alla riviera di
Sibenik, nella Dalmazia settentrionale. Mare limpido, spiagge bellissime e paesaggi da incanto fanno sì che sia una delle località più apprezzate dai turisti. Le maggiori attrazioni storico-architettoniche sono la Cattedrale di San Giacomo, chiesa simbolo di Sibenik e patrimonio culturale Unesco e le Fortezze di Sant’Anna, San Michele e San Nicola. Ma Sibenik è anche punto d’approdo per i tanti turisti che vogliono addentrarsi all’interno della Dalmazia fino al
parco nazionale del Krka (Cherca in italiano). La caratteristica più affascinante è dovuta alla presenza di
grotte e cascate da brivido, dove è persino possibile fare il bagno. All’interno del parco si trova inoltre il Monastero Samostan Visovac.
L’ultima tappa è forse la più affascinante: le Isole Incoronate (Kornati secondo la lingua locale). Sono un arcipelago di ben 152 isole, di cui 89 inserite in un parco naturale. Disabitate durante parte dell’anno, sono isole molto particolari: non elettricità né fonti d‘acqua, ma la natura riserva scorci indimenticabili di paesaggi incontaminati. Si dividono in Incoronate basse (Kornat e dintorni) e Incoronate alte (Sit, Zut e diversi altri isolotti). Si chiamano così per via delle rocce girate verso il mare aperto e che prendono il nome di corone. Per chi va in barca a vela, così come per gli amanti delle immersioni, un luogo da visitare assolutamente.